venerdì, 25 gennaio 2019, ore 21
Biblioteca Civica Ettore Pozzoli
Piazza Monsignor Gandini 9 - Seregno
INGRESSO LIBERO
CONTATTI:
0362.263223
info.biblioteca@seregno.info
Nota di Francesco Niccolini:
«Più di cento anni fa, in Russia, al confine con la Polonia, in un villaggio così piccolo che non è riportato su nessuna mappa, viveva un maestro. Si chiamava Mendel Singer. Era un uomo insignificante. Era devoto al Signore. Insegnava la Bibbia ai bambini, come prima di lui aveva fatto suo padre. Insegnava con molto passione e poco successo. Uno stupido maestro di stupidi bambini: così pensava di lui sua moglie Deborah».
Così inizia questo racconto, che attraversa trent'anni di vita della famiglia di Mendel Singer, di sua moglie Deborah e dei suoi quattro figli. Ma attraversa anche la storia del primo Novecento, dalla Russia all'America, dalla guerra russo giapponese alla prima guerra mondiale e oltre. Ma soprattutto attraversa il cuore di Mendel, lo stupido maestro di stupidi bambini, devoto al Signore, e dal Signore – crede lui – abbandonato.
Roberto Anglisani dà voce a tutti i pensieri dei protagonisti, alle paure, alle speranze e alla disperazione, alle preghiere e alle rivolte. Come dice Skowronnek, grande amico di Mendel Singer, «Noi siamo dentro il disegno, e il disegno ci sfugge», per questo Mendel – e tutti gli altri – fanno tanta fatica: la vita è un mistero, la fede un rifugio, e il dolore mette a dura prova anche l'uomo più giusto.
“Giobbe” – romanzo perfetto di Joseph Roth – diventa così un racconto teatrale tragicomico proprio come la vita, dove si ride e si piange, si prega e si balla, si parte, si arriva e si ritorna, si muore in guerra e si rinasce. Senza giudizio, senza spiegazioni: ma, attraverso lo sguardo mite e sereno di un narratore misterioso e onnisciente, ricchi di compassione e accompagnati da un sorriso, lieve, dolcissimo, che spinge tutti i protagonisti di questa storia, lunga quanto una vita, e forse anche un po' di più.
Roberto Anglisani
Attore, formatore e regista, nato a Taranto nel 1955. Nel 1977 incontra la Comuna Baires. Nel 1980 l’incontro con Raul Manso segna il vero inizio della sua formazione teatrale specifica. Nel 1985 studia e lavora con Dominic De Fazio (Actor’s Studio, N.Y.). Intorno alla metà degli anni 80 incontra Marco Baliani e trova nel linguaggio della narrazione teatrale la possibilità di mettere a frutto le esperienze fatte durante la sua formazione.
Anglisani dà vita ad una narrazione teatrale che ricorda il cinema. Le sue parole, i suoi gesti evocano nello spettatore immagini tanto concrete da poter essere paragonate ad un film.
E’ presente in svariate produzioni e collabora con lo stesso Baliani al progetto “Storie”, e con lui è in scena in “Francesco a testa in giù”. Dal 1986 al 2011 ha vinto numerosi premi sia come attore che come regista, tra cui quello di miglior attore con “Piccoli Angeli” e “Giungla” spettacolo vincitore del premio Enriquez come miglior spettacolo di impegno civile per ragazzi nel 2011.
Da anni collabora con il Teatro d'Aosta.