Carissimi ragazzi e ragazze,
è in particolare a Voi che mi rivolgo in questo momento celebrativo.
Come già sapete, ricorre oggi il 98° anniversario del 4 novembre, Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Proprio 98 anni or sono si concluse, per l’Italia, la prima guerra mondiale e, con essa, il ciclo di campagne risorgimentali che portarono il nostro Paese all’Unità Nazionale. In tale ricorrenza si è soliti rendere omaggio a tutti i nostri Caduti militari, spesso giovani poco più grandi di Voi che persero la vita in battaglia per garantire agli italiani la pace, la libertà e la democrazia.
Nell’ambito degli omaggi floreali che oggi dedichiamo ai monumenti o alle lapidi ai Caduti presenti in città, ho voluto inserire anche questo ulteriore omaggio alla stele dei Caduti di Nassiriya in segno di continuità con i valori che le celebrazioni del 4 novembre vogliono rappresentare.
Ciò che accadde il 12 novembre 2003 a Nassiriya, in Iraq, non fu infatti molto diverso da quello che accadde in moltissime altre circostanze sui campi di battaglia della prima e della seconda guerra mondiale. La storia, purtroppo, si è ripetuta, poiché furono spezzate giovani vite che prestavano servizio con abnegazione e dedizione per difendere la vita e la libertà di altre persone.
Il 12 novembre 2003 furono tragicamente uccisi in un attentato terroristico 19 italiani: 17 tra appartenenti all’Esercito e all’Arma dei Carabinieri, più due civili impegnati in un’iniziativa di cooperazione internazionale. I nostri connazionali si trovavano di stanza in quei luoghi per una missione di pace e in aiuto delle popolazioni locali.
Anche in passato, proprio durante i due conflitti mondiali, i nostri militari sono stati chiamati al fronte per difendere il nostro Paese e per garantire ai posteri un futuro di libertà democratiche. Oggi, come ieri, i nostri militari rischiano di morire nel corso del proprio servizio, tanto sul suolo patrio che in terra straniera, per un bene supremo che corrisponde al bene collettivo del nostro Paese e agli inviolabili e sacri diritti, in senso laico, dei suoi cittadini.
Credo comprendiate anche Voi che non è una cosa da poco: merita sempre, giorno per giorno, il nostro rispetto, la nostra riconoscenza, la nostra ammirazione.
Ecco, dunque, perché Vi ho voluti qui con me questa mattina: siate testimoni oculari delle celebrazioni per il 4 novembre e per i Caduti di Nassiriya. Siate testimoni e portatori di pace affinché non debbano rendersi più necessarie, da qui in avanti, operazioni che mettano ancora a repentaglio la vita dei nostri militari e in generale di tutte le Forze dell’Ordine che servono lo Stato con dedizione e umiltà in nome della giustizia.
Grazie per la Vostra attenzione.
Edoardo Mazza - Sindaco di Seregno
(Seregno, parco "Caduti di Nassiriya" - 4 novembre 2016)